- Articoli Psicoterapia
- da interattivamente
- 12 Aprile 2024
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Alla ricerca della persona giusta: Un viaggio verso l’autenticità
«Improvvisamente ho capito che non c’è nessuna persona giusta. Non esiste né in terra né in cielo né da nessun’altra parte, puoi starne certa. Esistono soltanto le persone, e in ognuna c’è un pizzico di quella giusta, ma in nessuna c’è tutto quello che ci aspettiamo e speriamo. Nessuna racchiude in sé tutto questo, e non esiste quella certa figura, l’unica, la meravigliosa, la sola che potrà darci la felicità. Esistono soltanto delle persone, e in ognuna ci sono scorie e raggi di luce, tutto.»
(Sandor Marai – La donna giusta)
Nella frenetica ricerca della felicità e della realizzazione personale, spesso ci troviamo intrappolati nell’illusione di dover trovare “la persona giusta”. Questa convinzione radicata profondamente nella nostra società e nella nostra cultura, ci porta a creare aspettative irrealistiche e a mettere in piedi un’ideale inarrivabile. Tuttavia, come sottolineato da Sandor Marai nel suo libro “La donna giusta”, questa ricerca può rivelarsi vana e illusoria.
La scoperta improvvisa
L’autore ci accompagna in un viaggio di scoperta interiore, in cui ci rendiamo conto improvvisamente che non esiste una persona perfetta, né in questo mondo né altrove. Questa illuminazione ci colpisce come un fulmine a ciel sereno, scuotendo le fondamenta delle nostre convinzioni più profonde. Ciò che esiste sono semplicemente persone, ognuna con la propria unicità e complessità.
La delusione delle aspettative
Le aspettative che nutriamo nei confronti degli altri sono spesso causa di delusione e sofferenza. Ci aspettiamo che una singola persona possa colmare ogni vuoto, soddisfare ogni desiderio e portare la felicità assoluta nelle nostre vite. Tuttavia, queste aspettative si rivelano essere irrealistiche e dannose. Nessuno può incarnare l’intera gamma di qualità che desideriamo, perché ogni individuo è un mix unico di virtù e difetti.
L’essenza dell’umanità
Riconoscere l’umanità nelle persone significa accettare la loro complessità e imperfezione. Ogni individuo porta con sé sia ombre che luci, e questo fa parte dell’essenza stessa dell’umanità. È nella nostra vulnerabilità e nella nostra autenticità che troviamo la vera connessione e la vera bellezza delle relazioni umane.
Abbracciare l’imperfezione
La consapevolezza che non esiste una persona perfetta ci libera dalla schiavitù delle nostre aspettative irrealistiche. Possiamo finalmente abbracciare l’imperfezione, sia nostra che degli altri, e accogliere le relazioni con un senso di gratitudine e apertura. Ogni incontro diventa un’opportunità per imparare e crescere insieme, anziché una ricerca disperata di qualcosa che non esiste.
Conclusioni
Nel nostro percorso verso la realizzazione personale e la felicità, è importante lasciare andare l’illusione della persona perfetta. Accettare la complessità dell’essere umano e abbracciare l’imperfezione ci permette di vivere relazioni più autentiche e appaganti. Come suggerisce Marai, non esiste la persona giusta, ma ci sono solo persone, ognuna con il proprio bagaglio di luce e ombra. E forse, proprio in questa consapevolezza, possiamo trovare la vera essenza della felicità.