- Pensieri psicoterapeutici
- da interattivamente
- 28 Dicembre 2019
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Coppia in crisi: lettera agli uomini
Come terapeuta di coppia, lavoro con donne e uomini alle prese con la crisi della loro relazione. Aiuto, quindi, le persone a districarsi tra i più svariati problemi di coppia. Diverse situazioni sono complesse, ma c’è una aspetto molto semplice che gli uomini devono conoscere: le donne lasciano gli uomini che amano.
Stanno malissimo per questo. È qualcosa che le addolora molto. Tuttavia, lo fanno: raccolgono coraggio e risorse e se ne vanno. Le donne lasciano il padre dei loro figli. Abbandonano la loro casa e la loro vita. Lo fanno per diverse ragioni, ma ce n’è una in particolare…
Le donne se ne vanno perché i partner non sono presenti. Lavorano, escono con gli amici, guardano la Tv, vanno alla partita, ecc … la lista è lunga. Questo non significa che siano uomini cattivi.
Sono brave persone, ottimi padri. Supportano la famiglia. Sono gentili e simpatici, ma danno la propria compagna per scontata. Non sono presenti.
In psicoterapia, cercando di capire cosa vogliono fare, le donne mi dicono: “Potrei perdere la testa per chiunque, solo per un po’ di attenzione e ascolto, proprio sotto il naso del mio compagno”. Spesso questa consapevolezza le spaventa. A volte lo dicono piangendo.
Non sto affermando che facciano bene o male, scrivo solo ciò che accade nel mio studio, nei colloqui di psicoterapia con le donne. Gli uomini possono sentirsi arrabbiati, feriti o indignati, tuttavia una partner, la propria compagna, non è una proprietà. Non deve la sua anima a nessuno, dovete guadagnarvela giorno dopo giorno, mariti, compagni, partner. E la conquistate soprattutto con la vostra presenza. Lei ha bisogno di sentirla,vuole parlarvi di ciò che conta per lei e sentire che la state ascoltando davvero, che non vi limitate ad annuire educatamente. Non dovete solo rassicurarla e, nella maniera più assoluta, non dovete interpretare il ruolo della “stampella”.
Vuole che la “sentiate”. Non desidera una palpatina distratta, non vuole del sesso meccanico. Vuole avvertire la vostra passione. Voi riuscite a sentirla? Sapete dimostrargliela? Non parlo solo della vostra passione per lei o per il sesso, ma per il solo fatto di essere vivi! Ce l’avete? È la cosa più attraente che possedete. Se l’avete persa chiedetevi perché. Dov’è finita? Scopritelo. Ritrovatela. Altrimenti è come essere già morti.
Se pensate di essere presenti per vostra moglie, provate ad ascoltarla. La vostra mente si allontana? Fateci caso. Quando la guardate, quanto profondamente riuscite a vederla? Guardatela ancora, guardate più a fondo. Incrociate il suo sguardo e restate così più a lungo del solito, anche quando vi sentite a disagio. Se vi chiede cosa state facendo ditele “Sto guardando dentro di te, voglio vederti in profondità. Sono curioso della persona che sei. Dopo tutti questi anni voglio ancora sapere chi sei, ogni giorno”. Ma ditelo solo se ci credete, se sapete che è vero.
Toccatela con tutta la vostra attenzione. Prima di accarezzarla, fate caso alla sensazione che avvertite con la mano. Fate caso a quello che succede appena stabilite un contatto. Cosa succede al vostro corpo? Cosa sentite? Prestate attenzione alle emozioni ed alle sensazioni più sottili. E ditele quello che sentite, attimo per attimo.
Ma siete impegnati. Non avete tempo per queste cose. Che ne dite di 5 minuti? Cinque minuti al giorno. Potete prendere quest’impegno? Non parlo di cene pompose ed uscite (anche se vanno benissimo). Parlo di cinque minuti al giorno da dedicare totalmente alla donna con cui condividete la vostra esistenza. Cinque minuti per aprirvi completamente, per ascoltare e vedere senza giudizi. Lo farete?
N.B. La dinamica di genere di cui sopra è reversibile. Vale per entrambi i sessi.
Un cordiale saluto uomini e in bocca al lupo