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- 14 Luglio 2020
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Costruttivismo
L’ intelligenza organizza il mondo organizzando se stessa.
Jean Piaget
Il Costruttivismo rappresenta una posizione epistemologica che si pone come comune denominatore di molteplici discipline, senza identificarsi con un ambito in particolare. Idea cardine per chi si muove all’interno di questa corrente è un’interpretazione riflessiva della conoscenza che continuamente si interroga su se stessa e sui propri processi generativi; il “fenomeno osservato”, infatti, non può essere scisso dal “sistema che osserva”. Da questa prospettiva, la realtà non è un mero susseguirsi di fatti che ci si possa limitare a raccogliere come qualcosa di indipendente dal modo in cui li si guarda. Allo stesso tempo, essa non può nemmeno ridursi al relativismo delle idee o delle percezioni di un singolo, senza che sia possibile recuperare nessun criterio condiviso. Sottraendosi a questa antica ed irrisolvibile dicotomia tra conoscenza oggettiva ed esperienza soggettiva, l’epistemologia costruttivista guarda invece all’essere umano come ad un attivo creatore di teorie personali, impegnato a dare senso al proprio mondo e a verificare quanto quel senso gli è utile a vivere.
La vita è un processo cognitivo
Il costruttivismo scaturisce dal crollo dell’idea che la conoscenza possa essere oggettivamente appresa.
Nasce soprattutto come esigenza di abbandonare un cognitivismo H. I. P. (Human Information Processing) che non ha mai del tutto rinunciato ad alcune componenti meccanicistiche proprie del comportamentismo.
I concetti principali che caratterizzano l’attuale costruttivismo sono i seguenti:
- la conoscenza è prodotto di una costruzione attiva del soggetto,
- la conoscenza ha carattere “situato”, ancorato nel contesto concreto,
- la conoscenza si svolge attraverso particolari forme di collaborazione e negoziazione sociale.
In primo piano viene posta la “costruzione del significato” sottolineando il carattere attivo, polisemico, non predeterminabile di tale attività.
Il costruttivismo recupera alcuni concetti del positivismo e del neopositivismo: la conoscenza come costruzione attiva del soggetto, è un concetto presente in gran parte della ricerca di questo secolo. Dewey, Piaget e Vygotskij possono essere considerati costruttivisti.
Il costruttivismo è un nuovo quadro teorico di riferimento learning centered che pone, cioè, il soggetto che apprende al centro del processo formativo, in alternativa ad un approccio educativo teaching centered, basato sulla centralità dell’insegnante, unico e indiscusso detentore di un sapere universale, astratto e indipendente dal contesto di riferimento.
Perciò, la conoscenza diventa:
- il prodotto di una costruzione attiva da parte del soggetto;
- è strettamente collegata alla situazione concreta in cui avviene l’apprendimento;
- nasce dalla collaborazione sociale e dalla comunicazione interpersonale.
L’apprendimento non è visto solo come un’attività personale, ma come il risultato di una dimensione collettiva d’interpretazione della realtà. La nuova conoscenza si costruisce non solo in base a ciò che è stato acquisito in passate esperienze ma anche e soprattutto attraverso la condivisione e negoziazione di significati espressi da una “comunità di interpreti”.
Nel costruttivismo si assume che la formazione sia un’esperienza situata in uno specifico contesto: il soggetto, spinto dai propri interessi, costruisce attivamente una propria concezione della realtà attraverso un processo di integrazione di molteplici prospettive offerte.
«La credenza che la realtà che ognuno vede sia l’unica realtà è la più pericolosa di tutte le illusioni»
Paul Watzlawick, La realtà della realtà