
- Articoli di Psicologia clinica
- da interattivamente
- 6 Ottobre 2006
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Disturbo ossessivo compulsivo: ossessioni e compulsioni
Le problematiche ossessive compulsive (Disturbo ossessivo compulsivo) come riportato anche in letteratura scientifica, risultano tra le più complesse al trattamento e generalmente, i percorsi psicoterapeutici difficilmente sono di breve durata.
Ahimè, questo ho dovuto verificarlo anche nella mia esperienza clinica e psicoterapeutica. Sostenere che la sintomatologia del disturbo è particolarmente tenace al trattamento psicoterapeutico, è quasi minimizzare la difficoltà che lo psicoterapeuta incontra, così come quella del paziente.
Tuttavia, è possibile ottenere ottimi risultati, talvolta anche favoriti da un accompagnamento farmacologico. Oppure, nei casi più ostinati e irriducibili, è possibile “imparare” a utilizzare diversamente e in modo funzionale alla propria vita alcune espressioni di questo disagio, come ad esempio la rimuginazione o le pratiche di controllo. In talune professioni possono diventare addirittura un valore aggiunto non indifferente.
Ossessioni e compulsioni
Le ossessioni vengono definite come pensieri egodistonici ricorrenti, cioè come pensieri, immagini, idee, sensazioni, paure, ecc. intrusive che non è possibile controllare e sono fuori dall’uso della volontà della persona, che generano uno stato di forte disagio. Le compulsioni sono delle azioni ritualizzate (o comportamenti) che devono essere fatte per alleviare l’angoscia o lo stato acuto di ansia.
Le lamentele delle persone che patiscono questa condizione cadono in cinque categorie primarie:
- Rituali che comportano verifiche
Rituali che comportano la pulizia
Pensieri ossessivi non accompagnati da compulsioni
Lentezza ossessiva e procrastinazione
Rituali misti
Disturbo ossessivo e depressione
Il disturbo ossessivo compulsivo è spesso accompagnato da depressione e da un oneroso svantaggio nel funzionamento lavorativo e professionale, familiare e sociale.
Ad ogni modo, non esiste necessariamente un’associazione tra le ossessioni o le compulsioni e l’ansia o la depressione. La persona può essere disturbata da pensieri che non riconosce come propri ma che le sembrano ripetitivi e strani; riscontra di essere incapace a prevenirne la ripetitività. I pensieri ossessivi hanno tre caratteristiche essenziali:
- Un sentimento soggettivo di obbligatorietà
Una tendenza a resistervi
Il mantenimento della consapevolezza
Queste caratteristiche distinguono l’ossessione dagli atti ripetitivi volontari e dalle “cerimonie sociali”.
La persona sa che si tratta del suo proprio pensiero (o atto), che derivano dal proprio “interno” e che il fatto di continuare a pensare o a fare dipende dalla sua volontà.
Altra caratteristica particolarmente tormentosa del disturbo ossessivo compulsivo, è il dubbio, che può assumere davvero dimensioni iperboliche e bloccare ogni capacità decisionale della persona.
La difficoltà della psicoterapia
La psicoterapia è solita iniziare con grossa difficoltà , soprattutto perché richiede uno sforzo molto faticoso per lo psicoterapeuta il tentativo costruire quell’ ”alleanza terapeutica” necessaria per il buon esito del trattamento clinico. Il paziente è spesso diffidente, ambivalente ed ostile alla psicoterapia e il rischio di interruzione alle prime sedute è molto alto.