
- Articoli di Psicologia clinica
- da interattivamente
- 17 Luglio 2024
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L’illusione della Felicità nella Vita Quotidiana
Credere che si debba essere felici per il solo fatto di vivere, pur conducendo un’esistenza orrenda, è un modo di pensare da schiavi; pensare che sia piacevole avere una vita ordinaria e confortevole, è il modo di provare emozioni degli animali; gli uomini, però, diventano ciechi pur di non vedere che non vivono e non pensano da esseri umani. La gente si agita davanti a un muro buio e sogna di comprare lavatrici elettriche e televisori, aspetta con ansia il domani anche se esso non porterà a niente.”
Yukio Mishima
Introduzione
La ricerca della felicità è un tema universale che permea la nostra esistenza. Tuttavia, l’idea che si debba essere felici per il solo fatto di vivere, anche conducendo un’esistenza orrenda, è un concetto profondamente radicato ma altamente discutibile. In questo articolo, esploreremo questa prospettiva attraverso il prisma dell’esistenzialismo, ispirati dalle parole dello scrittore Yukio Mishima.
La Felicità come Aspettativa Sociale
Viviamo in una società che ci impone l’idea che la felicità sia un diritto intrinseco della vita. Questo modo di pensare può essere visto come una forma di schiavitù psicologica, dove la nostra autostima è vincolata alla nostra capacità di sembrare felici agli occhi degli altri. Yukio Mishima critica questo concetto, sottolineando come una vita ordinaria e confortevole possa ridurre l’uomo a uno stato animale, privo di vera consapevolezza e crescita personale.
L’Esistenza Orrenda e l’Illusione del Conforto
La parola chiave “felicità” assume un significato diverso quando si vive un’esistenza orrenda. Mishima suggerisce che molte persone preferiscono chiudere gli occhi di fronte alla loro realtà, rifugiandosi in beni materiali come lavatrici elettriche e televisori. Questi oggetti di consumo offrono un conforto temporaneo ma non risolvono il malessere esistenziale. È un modo per evitare di confrontarsi con la mancanza di autenticità nella propria vita.
La Cieca Ricerca del Domani
Aspettare con ansia il domani senza un vero scopo è un altro tema centrale nell’analisi esistenziale di Mishima. La gente spesso si agita davanti a un muro buio, sperando che il futuro porti una svolta significativa, ma senza compiere passi concreti per cambiare la propria situazione attuale. Questo atteggiamento può essere visto come una fuga dalla responsabilità di vivere una vita autentica e significativa.
Il Ruolo della Consapevolezza Esistenziale
Per evitare di vivere come “schiavi” o “animali”, è fondamentale sviluppare una consapevolezza esistenziale. Questo implica un esame profondo della propria vita, delle proprie scelte e dei propri valori. La felicità non deve essere vista come un obiettivo imposto dall’esterno, ma come un processo interno di crescita e auto-realizzazione. Solo attraverso una riflessione sincera e una volontà di affrontare le difficoltà possiamo aspirare a una vita veramente umana.
Conclusione
Credere che la felicità sia garantita per il solo fatto di vivere è un’illusione che può portare a una vita superficiale e insoddisfacente. Come suggerisce Yukio Mishima, è necessario andare oltre le comodità materiali e affrontare le verità scomode della nostra esistenza per vivere pienamente e consapevolmente. L’approccio esistenziale ci invita a prendere in mano le redini della nostra vita, trasformando le difficoltà in opportunità per una crescita autentica.
In conclusione, la ricerca della felicità dovrebbe essere un viaggio personale e autentico, lontano dalle aspettative imposte dalla società e dalle illusioni materiali. Solo così possiamo sperare di vivere una vita veramente umana, piena di significato e consapevolezza.