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- 25 Maggio 2023
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Il disturbo ossessivo-compulsivo come forma di mitridatismo psicologico: la prigione autoimposta della libertà
Introduzione
Il disturbo ossessivo-compulsivo (DOC) rappresenta una condizione complessa che affligge molte persone in tutto il mondo. Nell’affrontare questo disturbo, si può fare un interessante parallelismo con il concetto di mitridatismo, un termine che indica l’immunità acquisita attraverso l’assuefazione a sostanze nocive. In questo articolo, esploreremo come il DOC possa essere considerato una forma di mitridatismo psicologico, in cui l’individuo si abitua progressivamente a vincoli e restrizioni che limitano la propria libertà.
Il mitridatismo e la sua origine storica
Il termine “mitridatismo” prende il nome da Mitridate VI, un antico re del Ponto. Temendo di essere avvelenato, Mitridate iniziò a somministrarsi dosi non letali di veleni per sviluppare un’immunità progressiva. Questa pratica ha dato origine al concetto di mitridatismo, che troviamo oggi utile per comprendere alcune dinamiche del DOC.
Il disturbo ossessivo-compulsivo: una prigione autoimposta
Le persone affette da DOC vivono spesso nella prigione dei propri pensieri ossessivi e rituali compulsivi. Il dubbio costante e la necessità di eseguire rituali specifici diventano una sorta di vincolo che limita la libertà personale. Come il mitridatismo, l’individuo si abitua gradualmente a questi vincoli e, nel tempo, sviluppa una sorta di “immunità” psicologica a vivere con restrizioni.
Il ruolo del dubbio ossessivo nel mitridatismo psicologico
Il dubbio ossessivo è uno degli elementi centrali del DOC. Le persone affette da questo disturbo sono costantemente tormentate da dubbi e incertezze che li spingono a compiere azioni ripetitive per cercare di ridurre l’ansia associata. Questo processo ricorda l’assunzione costante di dosi non letali di veleno nel mitridatismo, in cui l’individuo cerca di neutralizzare l’effetto nocivo attraverso un’esposizione graduale.
La ritualizzazione come adattamento al vincolo
Le compulsioni nel DOC sono i rituali che le persone ossessive compiono per alleviare l’ansia e il disagio. Questi rituali diventano un adattamento al vincolo psicologico imposto dalla malattia. Come nel mitridatismo, l’individuo si abitua al processo ritualizzato e, paradossalmente, lo percepisce come una forma di sicurezza e controllo.
La terapia costruttivista ed esistenziale come strumento di liberazione
La terapia costruttivista ed esistenziale offre un approccio prezioso per liberare l’individuo dalla prigione autoimposta del DOC. Questo tipo di terapia mira a sviluppare la consapevolezza e l’accettazione di sé, aiutando la persona a esplorare nuove prospettive e significati nella propria vita. Attraverso il sostegno del terapeuta, il paziente può rompere i vincoli ossessivi e le restrizioni che limitano la sua libertà.
Conclusione
Il disturbo ossessivo-compulsivo può essere considerato una forma di mitridatismo psicologico, in cui l’individuo si abitua progressivamente al vincolo e alla costrizione della propria libertà. Come Mitridate VI, le persone affette da DOC cercano di neutralizzare l’ansia e il disagio attraverso rituali compulsivi e dubbi ossessivi. Tuttavia, grazie alla terapia costruttivista ed esistenziale, è possibile liberarsi da questa prigione autoimposta e trovare nuove prospettive di vita, in cui la libertà diventa un’esperienza autentica e senza restrizioni.