
- Psicologia Clinica
- da interattivamente
- 27 Marzo 2020
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La consulenza psicologica online
La consulenza psicologica on-line, così come il sostegno psicologico e la psicoterapia, si è praticamente imposta come modalità di intervento clinico privilegiato e quasi esclusivo. Questo proprio a seguito dell’emergenza epidemia COVID-19, che ha costretto per ragioni di sicurezza propria e altrui, a dover trasferire molte delle terapie già in corso verso l’utilizzo di strumenti audio-video (il più utilizzato è SKYPE) per poter proseguire i colloqui clinici, cercando di assicurare la continuità terapeutica ai propri pazienti.
L’adattabilità delle scienze cliniche psicologiche
Le scienze psicologiche non sono nuove a questi adattamenti delle proprie modalità di intervento clinico, per fronteggiare le emergenze imposte dal momento storico. A titolo di esempio, è sufficiente citare l’esperienza di alcuni psichiatri militari britannici con una formazione psicodinamica (tra cui Wilfred Bion e S. H. Foulkes), che impegnati a supportare le truppe inglesi durante la seconda guerra mondiale, iniziarono a sperimentare, nel Northfield Military Hospital, delle forme di intervento in piccolo gruppo per i soldati traumatizzati. Non essendoci un numero adeguato di terapeuti atto a garantire un sostegno psicologico a tutti i militari di ritorno dal fronte.
La buona efficacia clinica del modello usato, insieme alla sua notevole “efficienza” in termini di “rapporto numerico” tra pazienti trattabili e terapeuti disponibili, segnarono una tappa decisiva nella diffusione e considerazione degli approcci clinici di gruppo. Sul lavoro successivo di Bion e Foulkes si fondò in seguito il versante europeo della gruppoanalisi.
La psicologia clinica on-line
La conduzione dei colloqui psicologici attraverso mezzi audiovisivi, è una forma del tutto inedita e nuova per ciascun clinico. Tuttavia, riadattando il proprio modello di intervento clinico alle condizioni in cui il colloquio psicologico si svolge, è possibile comunque ottenere buoni risultati in termini di efficacia, a patto che il clinico sappia ben padroneggiare gli strumenti teorici e tecnici del proprio modello terapeutico di riferimento e sappia (da uomo o donna di scienza quale egli o ella è o dovrebbe essere) condurre osservazioni capaci di produrre sul piano empirico e pratico una riconfigurazione delle tecniche e dei modi di intervento psicologico, attraverso la riflessione e la rigorosità scientifica.
Regole del Setting on-line
Il colloquio clinico on-line, resta e si definisce comunque come un intervento professionale che ha luogo all’interno della cornice del “setting terapeutico”, circoscritto da un insieme di regole quali la durata del colloquio, la cadenza e la regolarità degli incontri, l’impegno reciproco nel rispettare gli appuntamenti delle sedute, ecc.
Il setting rappresenta la struttura in cui può instaurarsi la relazione terapeutica e dipanarsi il processo clinico, così che la persona possa:
- divenire maggiormente consapevole del proprio modo di vedere se stessa, gli altri e il mondo. Nonché delle implicazioni che ne discendono (per il senso che viene attribuito all’agire proprio ed altrui);
- sperimentare e sperimentarsi nel qui ed ora della seduta al fine di scoprire e sviluppare insieme al clinico strade alternative. Attraverso le quali far fronte a ciò che viene percepito come problematico e fonte di sofferenza nella propria esistenza;
- elaborare un cambiamento. Tale per cui quello che viene inizialmente portato come problema non viene più sentito e considerato tale dalla persona (dissoluzione del problema, più che risoluzione del problema).
Il presupposto di base è, anche in questo caso, che la persona sia l’esperta di se stessa e della sua storia. Tale per cui ha un’intima e profonda conoscenza del suo problema. Il clinico è, invece, esperto dei processi psicologici e delle tecniche dialogiche utili ad elaborare il materiale ritenuto significativo dalla persona. Con il fine della ripresa del “movimento” esplorativo e dell’identificazione dei sentieri lungo i quali la persona è libera di muoversi.
Oltre alle regole di setting (inteso come il piano di riferimento del clinico) che nel caso dell’uso di strumenti audiovisivi dovrà essere maggiormente rigoroso, una altro aspetto importante come elemento costante del colloquio clinico on-line, è l’alleanza terapeutica.
L’alleanza terapeutica on-line
L’“alleanza terapeutica”, come solitamente si definisce il rapporto professionale che intercorre tra il clinico e la persona, è sicuramente un aspetto fondamentale, molto più delle tecniche specifiche in quanto costituisce il “principio attivo” che rende le tecniche psicoterapeutiche e psicologiche efficaci.
Da questo punto di vista, la relazione terapeutica presuppone una reciproca collaborazione tra la persona e lo psicoterapeuta, come “squadra” o “compagni di bordo” che si imbarcano insieme nella stessa impresa. Possiamo, quindi, affermare che la riuscita di un percorso psicologico è condiviso al 50% da entrambi gli individui coinvolti nel processo clinico, così come il suo esito non fertile.
La relazione terapeutica, ha un’altra caratteristica: essa è una relazione umana ancor prima che professionale. Il rispetto, la lealtà e la comprensione sono il terreno naturale dove un buon percorso psicologico può svilupparsi.
Il clinico, garantito da un lavoro che ha compiuto su se stesso in un proprio percorso di psicoterapia personale, ha un dovere che si impone su tutti gli altri, che consiste nel mettere a disposizione le sue migliori qualità umane, affinché la persona ne possa beneficiare.