- Articoli di Psicologia giuridica
- da interattivamente
- 21 Settembre 2013
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La deontologia in Psicologia Forense
Introduzione
L’attività dello psicologo in ambito forense è di vitale importanza e si sviluppa in diversi settori, tra cui il penale, il civile e il minorile. Inoltre, può essere richiesto anche nel contesto della giustizia amministrativa ed ecclesiastica. In tutti questi ambiti, lo psicologo deve prestare attenzione sia agli aspetti tecnici che a quelli deontologici e metodologici.
I ruoli dello psicologo in ambito giuridico
Nel contesto della giustizia penale, civile, amministrativa ed ecclesiastica, il ruolo dello psicologo viene configurato come quello di un esperto. Nell’ambito forense, i ruoli maggiormente rivestiti sono quelli del consulente e del perito.
Differenze normative tra ambito penale e civile
Le normative che regolano l’attività dello psicologo forense variano a seconda che si tratti di attività penale o civile. È fondamentale rispettare le procedure corrette e mantenere coerenza metodologica e deontologica per garantire l’accertamento della verità in entrambi i contesti.
La ricerca della verità
La ricerca della verità in ambito psicologico ha un significato diverso rispetto al contesto giudiziario. La psicologia tiene conto delle “verità soggettive” e cerca un equilibrio tra queste e le verità oggettive. La definizione del campo di indagine e la formulazione precisa dei quesiti posti dal giudice sono fondamentali per il percorso verso l’accertamento della verità.
La nomina dell’esperto
Nel contesto penale, il giudice nomina il perito, mentre nel contesto civile nomina il consulente tecnico d’ufficio (CTU). Entrambi hanno il compito di presentare una relazione scritta entro un determinato termine. Le parti coinvolte possono anche nominare propri consulenti tecnici di parte (CTP).
Ruolo e responsabilità dell’esperto
L’esperto, sia il perito che il CTU, ha maggiori strumenti a disposizione per svolgere il proprio incarico rispetto ai consulenti tecnici di parte. Tuttavia, dal punto di vista deontologico, non ci sono differenze significative per lo psicologo forense, mentre vi sono differenze legali.
Ruolo della consulenza tecnica e della perizia
La consulenza tecnica e la perizia sono fonti di convinzione per il giudice. Attraverso queste, l’esperto fornisce elementi utili al raggiungimento della verità. La scelta dell’esperto spetta al giudice, che può preferire professionisti iscritti all’albo o appartenenti a ruoli tecnici dello Stato o enti pubblici.
Conclusioni
Lo psicologo forense svolge un ruolo cruciale nell’ambito giuridico. La sua attività richiede attenzione sia agli aspetti tecnici che a quelli deontologici e metodologici per garantire l’accertamento della verità. I diversi ruoli che uno psicologo può ricoprire, come consulente o perito, sono fondamentali per fornire un contributo specializzato all’interno dei processi legali.
Le normative che disciplinano l’attività dello psicologo forense differiscono tra il contesto penale e civile. È essenziale seguire le procedure corrette e mantenere coerenza metodologica e deontologica per garantire l’affidabilità delle valutazioni psicologiche in entrambi i contesti.
Nel contesto giuridico, la ricerca della verità assume un significato particolare. La psicologia forense tiene conto delle “verità soggettive” e cerca di integrarle con le verità oggettive, lavorando per trovare un equilibrio tra diversi fattori che possono influenzare il comportamento umano. La definizione chiara del campo di indagine e la formulazione precisa dei quesiti posti dal giudice sono fondamentali per guidare il percorso verso l’accertamento della verità.
La nomina dell’esperto varia a seconda del contesto. Nel campo penale, il giudice nomina il perito, mentre nel campo civile può nominare un consulente tecnico d’ufficio (CTU). Entrambi hanno la responsabilità di presentare una relazione scritta entro i tempi stabiliti. Le parti coinvolte possono anche nominare consulenti tecnici di parte (CTP) per supportare la loro posizione.
Gli esperti, che siano periti o CTU, hanno a disposizione maggiori strumenti e risorse per svolgere il proprio incarico rispetto ai consulenti tecnici di parte. Tuttavia, dal punto di vista deontologico, non ci sono differenze significative per lo psicologo forense, che deve sempre operare nel rispetto dei principi etici della professione. È importante tenere presente che possono esserci differenze legali che regolamentano specificamente i ruoli e le responsabilità degli esperti nell’ambito forense.
La consulenza tecnica e la perizia svolgono un ruolo fondamentale nel processo giudiziario. Attraverso queste, lo psicologo forense fornisce al giudice elementi utili per la comprensione dei fenomeni psicologici e il raggiungimento della verità. La scelta dell’esperto spetta al giudice, che può preferire professionisti iscritti all’albo o appartenenti a ruoli tecnici dello Stato o enti pubblici in base alle necessità del caso.
In conclusione, lo psicologo forense ha un ruolo cruciale nel contesto giuridico, contribuendo con le proprie competenze alla ricerca della verità. La sua attività richiede una rigorosa attenzione ai dettagli tecnici, deontologici e metodologici, al fine di garantire un processo equo e affidabile.