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- 20 Giugno 2023
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La psicologia del turismo sessuale minorile
Introduzione
Il turismo sessuale rappresenta una forma estremamente preoccupante di sfruttamento dei minori, che coinvolge individui che viaggiano verso paesi in via di sviluppo al fine di consumare atti sessuali con bambini e adolescenti. Tra le molteplici motivazioni che spingono i turisti sessuali a compiere tali atti, una delle più inquietanti è la convinzione che i minori coinvolti non siano “bambini come i nostri”. Tuttavia, è fondamentale comprendere che i diritti dei bambini e delle bambine devono essere universalmente rispettati, indipendentemente dal luogo di nascita.
Fuoriuscita dal contesto abituale, nessun controllo sociale, sensazione di impunità, trasgressione condivisa
Il turismo sessuale offre ai perpetratori una fuga dal proprio contesto abituale, in cui sono sottoposti a norme sociali e legali. Questa fuoriuscita può generare una sensazione di impunità, in quanto gli individui si trovano in un ambiente in cui il controllo sociale è ridotto o assente. Inoltre, il coinvolgimento in atti illegali come il turismo sessuale può creare una sorta di connessione tra i turisti sessuali, generando una trasgressione condivisa che può ulteriormente alimentare la pratica.
Scarsa percezione di compiere un reato
Molte persone coinvolte nel turismo sessuale manifestano una scarsa o nulla percezione di compiere un reato. A tal fine, costruiscono alibi che giustifichino le loro azioni, ad esempio sostenendo che “il bambino/la bambina è in vendita e se non ci vado io, qualcun altro lo farà”. Inoltre, alcune persone ritengono di fornire un aiuto economico alle famiglie dei minori coinvolti, erroneamente ritenendo che pochi dollari possano rappresentare una fortuna per loro. Alcuni turisti sessuali si scusano con se stessi affermando di non aver costretto o fatto del male al minore, affermando che era consenziente, nonostante l’incapacità dei minori di dare consenso informato in tali situazioni. Alcuni individui possono addirittura invertire i ruoli, dichiarandosi vittime dell’adescamento da parte del minore.
Errata convinzione sulla prevenzione dell’AIDS
Un’altra motivazione errata è la credenza che il sesso con minori elimini il rischio di contrarre l’AIDS. Questa convinzione si basa su una percezione distorta e pericolosa della sicurezza sessuale, ignorando completamente i rischi reali di trasmissione di malattie sessualmente trasmissibili.
Conclusione
È fondamentale affrontare le motivazioni soggettive che spingono alcune persone a impegnarsi nel turismo sessuale minorile. Educare e sensibilizzare l’opinione pubblica sulle conseguenze devastanti di queste azioni è un passo cruciale per prevenire e combattere questa forma di sfruttamento. È importante ricordare che non esistono bambini “nostri” e “loro”, ma ogni bambino e bambina, indipendentemente dal loro luogo di nascita, ha diritto a vedere rispettati i propri diritti fondamentali. La protezione dei minori e il contrasto al turismo sessuale richiedono un impegno globale che coinvolga governi, organizzazioni non governative e la società civile nel suo complesso. Solo attraverso sforzi congiunti possiamo sperare di creare un futuro in cui ogni bambino possa vivere libero da sfruttamento e violenza.