
- Articoli di Psicologia clinica
- da interattivamente
- 8 Maggio 2013
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Quando la normalità diventa normopatia
Introduzione
L’idealizzazione della normalità può essere considerata un sintomo e una difesa personologica che limita la libertà di pensiero e la messa in discussione delle apparenze (Normopatia). Queste persone “normali” creano una corazza per proteggersi da trasgressioni, anche solo immaginate, che porta alla devitalizzazione e all’anestetizzazione delle passioni. La mancanza di immaginazione e fantasia impedisce il sogno e la creazione di legami simbolici. Mentre i psicotici cancellano la distinzione tra l’immaginario e la realtà esterna, i cosiddetti “normali” si chiudono in una barriera sclerotizzante, limitando ciò che è condivisibile e privando la vita psichica di vitalità.
La normalità come idealizzazione
L’idealizzazione della normalità rigida crea un modello di comportamento che si conforma a ciò che è largamente accettato e condiviso dalla società. Questo può portare alla mancanza di individualità e all’omologazione, limitando la possibilità di esprimere la propria unicità e creatività.
La corazza della normalità
La corazza della normalità si sviluppa come una difesa per proteggere l’individuo da deviazioni o giudizi negativi (Normopatia). Tuttavia, questa corazza può diventare rigida e impedire la piena espressione delle emozioni, dei desideri e delle aspirazioni. Ci si ritrova intrappolati in una prigione che impedisce la fluidità della vita psichica.
La mancanza di immaginazione e fantasia
La normalità rigida limita anche la capacità di immaginazione e fantasia. L’immaginazione è un’abilità fondamentale per la creazione di nuove possibilità e la costruzione di mondi interni ricchi di significato. Senza la libertà di sognare e immaginare, si perde la connessione con il sé profondo e si rimane intrappolati nella monotonia della quotidianità.
La psicosi della normalità
L’adesione eccessiva alla normalità può portare a una sorta di psicosi compensatoria (Normopatia) .Ci si adatta così tanto ai modelli socialmente accettati che si perde il contatto con il proprio sé autentico e con le proprie emozioni più profonde. Si vive in una sorta di “cimitero dell’immaginario”, privando la vita di avventure, desideri e rimpianti.
Conclusioni
Superare l’idealizzazione della normalità richiede un processo di esplorazione e liberazione dell’immaginazione e della creatività. Liberarsi dalla corazza della normalità permette di abbracciare la propria unicità e di esprimere le emozioni in modo autentico. Il percorso verso la libertà del pensiero e la messa in discussione delle apparenze può portare a una vita più ricca, piena di significato e creatività. Consultare uno psicoterapeuta esistenziale può essere un passo importante per avviare questo processo di trasformazione interiore.