Ansia da esame
Per le persone che non si stimano, il successo vale zero, l’insuccesso vale doppio
(G. Nardone)
Negli studenti – soprattutto se universitari – una delle più tipiche fobie sociali è rappresentata dall’ansia da esame.
Di solito, l’ansia da esame si manifesta attraverso tutta una serie di pensieri negativi e catastrofici che alimentano la convinzione di non essere in grado di superare brillantemente la prova, di andare incontro ad una cattiva performance o ad una bocciatura, di fare brutta figura davanti ai compagni, di perdere la stima del partner o l’approvazione dei genitori, e più in generale di mettere a repentaglio la propria immagine sociale.
Quando compare l’ansia
L’ansia compare prima dell’esame vero e proprio, generalmente durante la fase di preparazione, producendo sintomi quali insonnia, nervosismo, irritabilità, difficoltà di attenzione e concentrazione, vuoti di memoria e allarmismo psicosomatico. In un crescendo d’intensità, la reazione d’ansia può dare origine ad un attacco di panico in sede di esame, può portare a fare la cosiddetta “scena muta” durante un’interrogazione oppure a non ricordare assolutamente nulla di quanto appreso durante una prova scritta.
Questo, indipendentemente dal grado di preparazione raggiunto e dalle positive valutazioni precedentemente ottenute. Tale reazione può comparire in maniera indistinta, anche tra gli studenti più preparati e coscienziosi, che possiedono le capacità e le prerogative adatte a fronteggiare l’esame. Spesso e volentieri, sono proprio loro a reagire in maniera ansiogena durante la prova d’esame, a fronte del timore di non essere in grado di mantenere il livello di prestazione raggiunto.
Ciò accadeperché la persona tende a vincolare il proprio valore e senso di autostima ad un riconoscimento esterno, ovvero il voto. Inoltre, sente che durante l’esame viene sottoposta a valutazione non solo la sua preparazione, ma anche la sua intelligenza e le sue capacità.
La paura di dover essere
La rigidità di questa posizione viene poi rafforzata dalla presenza di presupposti di cui la persona è più o meno consapevole: “devo essere perfetto”, “chi non ha successo viene rifiutato”, “ho valore solo se riporto successo”. L’atteggiamento assunto nei confronti della situazione d’esame viene spesso esteso anche al futuro, visto come chiuso e privo di possibilità di cambiamento.
A sua volta, il processo di generalizzazione della situazione d’esame a tutte le altre situazioni di vita porta a formulare anticipazioni negative ed auto-svalutanti: “non sarò mai in grado di fare nulla di buono “, “gli altri non mi prenderanno mai in considerazione”, “la mia esistenza sarà un fallimento”.