
Etnopsicologia clinica e psicoterapia Transculturale
In coerenza con i mutamenti di una società sempre più multiculturale e multietnica, InterattivaMente, Centro di Psicologia giuridica – Sessuologia clinica – Psicoterapia di Padova, mette a disposizione un servizio di etnopsicologia clinica, in grado di poter rispondere alle richieste sempre più frequenti di interventi di sostegno psicologico, psicoterapia, psicoterapia di coppia e della famiglia e di consulenza sessuologica, che ci rivolgono persone straniere.
Etnopsicologia clinica e psicoterapia transculturale
L’etnopsicologia clinica è una vasta corrente di pensiero dove confluiscono diverse discipline (etno-psichiatria, antropologia, sociologia, ecc..) che studiano la dimensione psicologico-culturale di persone provenienti da altri contesti sociali e culturali.
L’etnopsicologia clinica si occupa nello specifico dell’espressione del disagio psicologico manifestato dalle persone straniere, sia in relazione ai propri modelli culturali, sia in relazione all’incontro con la cultura e la società del paese ospitante.
L’etnopsicologia clinica interviene sul disagio patito o sugli aspetti problematici manifestati dalle persone straniere, con dispositivi terapeutici adeguati, caratterizzati dall’abilità di stabilire, sia nel corso del colloquio sia nell’analisi transdisciplinare e transculturale del problema portato dal paziente, dei legami dinamici tra le sue modalità relazionali, il suo modo di rappresentare la sofferenza, la sua cultura specifica e le altre culture incarnate, nel dispositivo psicoterapeutico, da persone di diversa origine e professionalità.
I modelli di riferimento clinico sono l’interazionismo simbolico, il costruttivismo e la psicoterapia sistemica applicati ai diversi saperi che compongono l’etno-psicologia.
Ci occupiamo di:
- Disagio psicologico della persona e della famiglia migrante:(shock biografico-culturale, disturbi “sacri”, problematiche legate al pregiudizio e all’esclusione sociale, rapporti con la famiglia d’origine, inserimento sociale e lavorativo, rapporti con i figli “italiani”, dinamiche nostalgiche rispetto al paese d’origine, disagio esistenziale, altro);
- problematiche relazionali nella coppia e famiglia “interculturale” (mista): (armonia-disarmonia di coppia, rapporti con le rispettive famiglie d’origine, shock biografico-culturale, difficoltà di inserimento sociale e lavorativo, relazione genitori-figli, altro);
- dinamiche psico-sociali e organizzative (difficoltà scolastiche dei giovani migranti o figli di coppie interculturali (miste), dispersione scolastica, conflittualità tra studenti italiani e stranieri,
- difficoltà psico-pedagogiche dei docenti nelle pratiche educative e di insegnamento, altro).
Grande attenzione è riservata all’armonia-disarmonia di coppia e al rapporto con i figli nelle famiglie “interculturali”, soggetti a un processo di socializzazione primaria in cui risuonano universi culturali differenti, che non per questo rimangono necessariamente distanti.
Il modello adottato è sensibile e aperto ad altre pratiche di cura proprie del paese d’origine della persona migrante (ascrivibili all’opera di Sciamani, Marabutti, Imam, ecc..), nella credenza che il lavoro psicologico sia un modo per ampliare, insieme alla persona, la rete di significati con cui “pescare” nel mare della vita, che, alle volte, può essere burrascoso. Tali significati sono strettamente connessi all’universo culturale, sociale, gruppale e individuale della persona con la quale ci si confronta.